Report Strawberry Talks

La fragola sfida il futuro
Innovazione varietale al centro del rilancio della fragola: il resoconto degli Strawberry Talks, appuntamento organizzato da Image Line e Crea a Macfrut 2017
La fragola è stata il simbolo del Macfrut 2017 (10-12 maggio presso Rimini Fiera), specchio di un'agricoltura che investe nell'innovazione e cerca di fare il salto di qualità. L'11 maggio è stata protagonista del convegno Strawberry Talks organizzato da Image Line e dal Crea - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, con il patrocinio della Soi - Società ortoflorofrutticoltura italiana.

L'innovazione varietale, leva per lo sviluppo
La sessione della mattina ha cercato di approfondire gli aspetti legati all’innovazione varietale, utile strumento per guardare al futuro con prospettiva. Nell’introduzione ai lavori sono intervenuti Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiera, Walther Faedi, già direttore del CREA di Forlì e Corrado Lamoglie, dirigente del Servizio Trasferimento tecnologico, brevetti e rapporti con le imprese del Crea.
Negli ultimi due decenni, la fragola ha subito un brusco ridimensionamento. Le cause principali sono da ricercare nei problemi climatici, nell'aumento dei competitor, nella scelta delle varietà, nella tipologia di coltivazione e nella contrazione dei consumi. Negli ultimi anni, però, ha ripreso vigore, trasformandosi in un'opportunità importante per i produttori che hanno scelto la qualità e la giusta valorizzazione del prodotto. L'innovazione varietale e tecnologica sono state determinanti in questo percorso.

Come si evolve il breeding in Europa?
La zona di Huelva, in Spagna – ha spiegato nel suo intervento Juan Jesus Medina, direttore di IFAPA - è il principale bacino fragolicolo in Europa con circa 6mila ettari. Gli impianti spagnoli sono in grado di fruttificare per tutto il periodo invernale e primaverile. I programmi di breeding spagnoli si concentrano su importanti caratteri come elevata produttività, resistenza alle malattie, elevata dolcezza unita a consistenza della polpa e lunga shelf-life.
Nel centro-nord Europa, dal 42° al 60° parallelo - ha spiegato nel suo intervento Bruno Mezzetti dell’Università Politecnica delle Marche - i principali programmi di breeding sono 23, tra pubblici e privati. C'è la tendenza ad estendere sempre di più il calendario di maturazione, puntando al fuori stagione durante il periodo estivo. In linea generale si punta all’elevata qualità del prodotto, colorazione rosso brillante, consistenza della polpa, lunga shelf-life, elevato °Brix ed intenso aroma.

Uno sguardo all'Italia
I principali programmi di miglioramento genetico condotti in Italia sono sei: due pubblici e quattro privati.
Gianluca Baruzzi ha presentato l’attività di breeding condotta in diversi areali dal CREA col co-finanziamento di numerosi Enti Pubblici e Privati. Essa punta su elevata dolcezza ed aroma intenso, due aspetti che esaltano il sapore. Le recenti varietà Brilla e Garda si stanno affermando negli ambienti settentrionali, mentre Jonica e Pircinque, adatte al sud, stanno riscontrando un notevole successo in Brasile.
Le nuove varietà della NEWFRUITS, Tea NF633*, Fragolaura NF149* e Olimpya NF638* sono state presentate da Michele Montanari di Geoplant Vivai. Il programma si propone di riunire due importanti caratteri quali produzione e qualità.
Il programma del CIV di Ferrara, presentato da Carmen Leida, ha proposto numerose nuove varietà tra cui Aprica, Joly, Sibilla, Amy e Quicky che si uniscono alle varietà di grande successo come Clery* e Murano*. Il programma si concentra su sostenibilità ambientale, produttività e qualità del frutto.
La novità Melissa* - ha spiegato Nicola Tufaro di Nova Siri Genetics - sta diventando una realtà importante per gli ambienti meridionali. L’elevato grado Brix, l'aroma, il bel colore rosso uniforme e la precocità di raccolta sono i caratteri perseguiti da questo programma di breeding che opera nel metapontino. Altre recenti varietà di questo programma sono Margherita*, Charlene* e Marisol*.
Il programma di breeding condotto dalla compagnia spagnola Planasa ha presentato diverse selezioni molto interessanti che a breve potrebbero arrivare sul mercato ed affiancare la varietà Sabrosa che sta avendo un grande successo al Sud, grazie alle sue caratteristiche distintive: ottimo sapore dolce, elevata consistenza, ottima shelf-life, ottimo aspetto.
Al termine della sessione si è tenuta una degustazione di nuove varietà e selezioni, fornite dai costitutori, per far vivere un'esperienza sensoriale ai partecipanti di tutto quello che è stato detto durante il convegno

Mercato e consumi, dove si va?
La seconda parte del convegno, quella pomeridiana, è stata dedicata ai mercati ed ai consumi.
Ivano Valmori di Image Line, direttore di AgroNotizie, ha introdotto i lavori, analizzando insieme a Paolo Bruni del Cso - Centro servizi ortofrutticoli la produzione di fragole in Italia. Nel 2017 la fragola è cresciuta: +3% di superfici rispetto al 2016. Complessivamente gli ettari sono 3.640. E’ emerso che la fragola è un prodotto in fase di rilancio.

La Basilicata e il sistema fragola
L’intervento di Luca Braia, assessore all'agricoltura della Regione Basilicata ha evidenziato l’importanza del 'sistema fragola' come prodotto ortofrutticolo esemplare per valorizzare il territorio. "Per creare un modello di successo – ha spiegato Braia - è necessario caratterizzare la propria produzione. E' quanto la Basilicata ha fatto in questi anni”.

Idee per il commercio della fragola
Nel suo intervento Mike Knowles - managing editor di Fruitnet.com and editor di Eurofruit -ha cercato di dare risposta alla domanda "Cosa ne sarà della fragola italiana nel futuro?”. E’stata evidenziata l’esigenza di una costante innovazione in termini di varietà, produzione, marketing, imballaggio e distribuzione. All'estero le fragole italiane sono cresciute del 10% nell'export tra il 2015 al 2016. Il dato singolo però non permette di posizionarsi tra i migliori esportatori mondiali. C'è quindi un ampio margine di crescita in particolare per quei mercati che potrebbero essere più recettivi al prodotto italiano. Primo fra tutti la Norvegia che paga molto bene le fragole e per ora non annovera l'Italia tra i Paesi da cui le acquista. Per quanto riguarda ll'import l'Italia è settimo al mondo con 73,4 milioni di dollari e 34.786 tonnellate (-9% nel 2012-2016 e -6% nel 2015-2016).

Cosa cerca il mercato?
Alfonso Bendi di Agroter ha fatto il punto sull’esigenza del consumatore. La fragola è il secondo prodotto per impulso di acquisto non programmato, preceduta solo dal mirtillo. I dati si basano sulla ricerca del Monitor Ortofrutta. E' inoltre quello che ha la migliore percezione qualitativa. Nel suo intervento Bendi ha anche sottolineato l'importanza del fattore bio nella scelta del consumatore: l'aspetto biologico è sicuramente un parametro importante per l'acquisto, visto che la fragola è percepita come un frutto ad alto uso di agrofarmaci.
Pietro Ciardiello, presidente Coop Sole ha sottolineato la meridionalizzazione della coltura che ha consentito elevata qualità e periodo di raccolta più lungo grazie all'uso delle piante fresche rispetto a quelle frigoconservate.

Sostenibilità e brand
Sergio Sainz, direttore commerciale di Coop Cuna de Platero, Huelva – ha evidenziato la sostenibilità sia economica che ambientale del sistema fragola. L’aspetto della comunicazione rappresenta un elemento sempre più importante dell’intera filiera.
Carmela Suriano, di Candonga Top Quality, ha infine sottolineato l’importanza del brand per raggiungere il consumatore e dare forza al prodotto, contribuendo a fornire opportunità e reddito al produttore e alla filiera.