Coltura e Cultura del Castagno

Racchiudere in un volume l'universo del castagno è impresa ardua e quasi impossibile, ma Elvio Bellini è riuscito nell'intento. Solo la passione, oserei asserire l'amore per questa meravigliosa pianta, simbolo della montagna italiana ed europea, unita alla profonda conoscenza scientifica e l'esperienza vissuta "sul campo", hanno consentito all'Autore di raccogliere una messe così vasta di informazioni, conoscenze, tradizioni, immagini, segni della cultura materiale e del "saper fare" di una civiltà, di un mondo in buona parte ormai lontano.
L'amico e collega Elvio, per molti anni insigne professore ordinario di Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree nell'Università di Firenze, che ha inoltre ricoperto incarichi nazionali e internazionali di grande prestigio, nel bellissimo volume, frutto di oltre 25 anni di paziente raccolta di materiale documentaristico, iconografico e d'archivio, presenta la summa del sapere sull' albero del pane e scrive: "non crediamo esista altra pianta al mondo in grado di soddisfare tante esigenze e ricoprire tanti ruoli, quanti ne ha svolti il castagno nei diversi sistemi di vita che hanno seguito l'uomo fino ad oggi".
Giudizio che condivido appieno dopo aver percorso, negli oltre 14 anni in cui ho avuto l'onore di ricoprire la carica di presidente del gruppo di lavoro sul castagno nell'ambito della Società Internazionale di Orticoltura (ISHS), gran parte delle realtà castanicole del mondo: dal Vecchio Continente alla Cina, dagli Stati Uniti all'Australia. Il lavoro di Bellini, con linguaggio sciolto e scorrevole, di piacevole lettura, arricchisce il lettore di nozioni colturali e testimonianze culturali e lo guida alla scoperta di questa straordinaria e affascinante specie.
Al lettore suggerisco ogni parte del volume che persegue i fini della cosiddetta "terza missione" del docente universitario, accanto a quella dell'insegnamento e della ricerca; "terza missione" che consiste nel favorire l'applicazione diretta, la valorizzazione e l'impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società.
Un testo capace di mettere in luce le valenze d'eccellenza dei territori castanicoli, in grado di suscitare delle solide consapevolezze identitarie, etniche e del valore paesaggistico, culturale e colturale di questi areali. Richiamare queste valenze significa suggerire alle nuove generazioni quante potenzialità e quante opportunità esistano in terre troppo a lungo dimenticate ma di importanza fondamentale nell’economia e nella vita sociale e rurale di un paese, anche nel terzo millennio, per generare solide e stabili economie.
Ed è proprio a partire da questi oblii che si snoda il lavoro di Bellini, che riallaccia il filo della memoria storica per ripensare un futuro più sostenibile per il castagno, il suo universo e le sue molteplici funzioni. L'Autore indaga, anche con approccio antropologico, i saperi della tradizione e della memoria popolare e fornisce risposte concrete a quei giovani che cercano con rinnovato slancio una qualità e una dimensione di vita diverse dalla complessità sociale di quella cittadina. Pur nella sua durezza e senza voler nascondere le insite difficoltà, il mondo rurale sa ancora venire incontro all'inderogabile bisogno che l'uomo ha di una vita fatta anche di tratti affettivi spazio-temporali della tradizione, di contatto con la natura, con gli spazi aperti. La società di oggi, perso il radicamento fisico con il territorio, ricerca con sempre maggiore insistenza legami e valori che ad esso rimandano, quasi a voler riannodare un rapporto indebolito nel tempo.
A questo proposito, nella premessa, Bellini scrive " Il richiamo del benessere offerto dalle fabbriche e dalla città ha avuto la meglio sulla vita ritenuta grama della montagna ..", "Ai posteri l'ardua sentenza". Scorrere il volume è un ripercorrere un vissuto, un mondo, in buona parte scomparso, che non è conosciuto dai più e in particolare dai giovani.
Studio di etnobotanica, lavoro interdisciplinare che coinvolge l’antropologia culturale e l'utilizzo del castagno nei più svariati settori, un compendio del sapere, del "saper fare", è una testimonianza del vissuto di generazioni di montanari.
Il testo, dopo avere descritto l'origine, la diffusione e le caratteristiche botaniche del castagno europeo e il suo prezioso germoplasma, illustra le modalità di gestione, ricostituzione delle piantagioni tradizionali ed in seguito fornisce nozioni su propagazione e conduzione dei moderni impianti. Interessanti le informazioni sui mestieri legati a questa straordinaria pianta: carbonaio, cestaio, bottaio, caldarrostaio, innestino, potatore, raccoglitore e la rassegna fotografica di cultivar ed ecotipi di castagno e marrone. Un'ampia documentazione fotografica è riservata ad illustrare il castagno nelle quattro stagioni, gli utilizzi del legno, le modalità di conservazione del prodotto.
Straordinaria è la raccolta di immagini legate agli infiniti utilizzi di castagne e marroni in gastronomia, nella cucina tradizionale e non: dagli antipasti e contorni ai primi piatti, ai secondi, ai dessert, dagli originali dolci casalinghi, alla pasticceria, ... e, per finire, bevande e liquori.
E ancora molto di più: tavole che illustrano i più importanti territori castanicoli italiani ed europei e documentano le IGP e le DOP ottenute. Originale ed utilissima la letteratura del castagno: raccolta delle foto di copertina di manuali tecnici, atti di convegni, monografie, trattati, libri di gastronomia e ricette.
Ed ancora: il castagno nella pittura, nella filatelia, nelle immagini storiche, nella sacralità e nella religione; i musei del castagno; la biodiversità: flora e fauna negli ecosistemi castanicoli. Una ricca documentazione fotografica illustra gli alberi monumentali con immagini scattate da vari autori e qui sapientemente raccolte. Una nota particolare all’iconografia, davvero utile e di ottima qualità, che chiarisce i mille aspetti della castanicoltura e racconta un paesaggio straordinario che si snoda tra territori caratterizzati da una storia di lunga durata, carichi di saperi materiali e immateriali. Scorrendo le immagini che ritraggono i castagni secolari e il loro ambiente si ha la sensazione di approdare, con scansioni spazio-temporali, in territori, areali morfologici, paesaggi storico-culturali e sociologici incantevoli, che danno vita, con contorni e confini visibili e invisibili, ad un mondo ricco di valori, capace di farci comprendere i ritmi temporali di un lungo, travagliato e partecipato vissuto.
Nell'appendice, a chiusa del testo, viene presentato il Centro di Studio e Documentazione sul Castagno (CSDC) di Marradi (FI) di cui il prof. Bellini è Presidente.
Sfogliare il volume è un invito a visitare il Centro e il suo settore espositivo; libro e CSDC sono una raccolta di documentazione sul castagno, una originale proposta teorica e metodologica che delinea un percorso vigoroso e consapevole per la valorizzare la multifunzionalità dell'albero del pane.
Il libro, che contiene anche una utilissima traduzione di alcune parti del testo in inglese, non può mancare nella biblioteca dei professionisti, non solo di discipline agrarie e forestali, ma anche degli studiosi di etnobotanica e di sociologia, degli operatori del settore turistico ed enogastronomico nonché di cultori del paesaggio e appassionati della natura. Un doveroso omaggio ad un albero che ha segnato la storia e la vita di generazioni di montanari.

Giancarlo Bounous
CHESTNUT LIAISON OFFICER
FAO-CIHEAM INTER-REGIONAL COOPERATIVE RESEARCH NETWORK ON NUTS