Criticità e azioni da compiere nella conservazione ex situ della biodiversità delle specie vegetali spontanee e coltivate in Italia. Il caso della conservazione in vitro e della crioconservazione

Beti Piotto [ISPRA, Dipartimento Difesa della Natura, Roma]
Valeria Giacanelli [ISPRA, Dipartimento Difesa della Natura, Roma]
Stefania Ercole [ISPRA, Dipartimento Difesa della Natura, Roma]

ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in collaborazione con RIBES (Rete italiana banche del germoplasma per la conservazione ex situ della flora spontanea italiana), BIOFORV (Gruppo di lavoro interregionale per la biodiversità e la vivaistica forestale), MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) e MATTM (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) ha promosso e coordinato un lavoro di ricognizione sulle attività italiane in tema di conservazione ex situ della biodiversità delle specie spontanee e coltivate. Il lavoro è stato svolto da 235 studiosi appartenenti a 80 università e altri enti di ricerca, che hanno fornito le loro esperienze e conoscenze per ottenere un documento fortemente condiviso e rappresentativo della realtà del nostro Paese. I risultati dell’indagine sono stati raccolti in una pubblicazione cartacea ISPRA (Piotto et al., 2010), che può essere scaricata dal sito web ISPRA o dal sito della Convenzione sulla diversità biologica.

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