Studio sulla moltiplicazione in vitro di Camellia japonica e prime valutazioni delle potenzialità d’impiego di nanospugne nell’ambito di processi di radicazione

Ludovica Seglie [Dipartimento di Agronomia Selvicoltura e Gestione del Territorio, Università di Torino]
Valentina Scariot [Dipartimento di Agronomia Selvicoltura e Gestione del Territorio, Università di Torino]
Francesco Trotta [Dipartimento di Chimica IFM, Università di Torino]
Marco Devecchi [Dipartimento di Agronomia Selvicoltura e Gestione del Territorio, Università di Torino]

Germogli apicali di 4 cultivar di Camellia japonica L. (‘California’ e ‘General Coletti’, ‘Doctor Burnside’ e ‘Charles Cobb’) sono stati posti su substrato di moltiplicazione Anderson’s Rhodondendron (AR), addizionato di 1 mg L-1 benziladenina (BA), osservando, dopo 8 mesi, un tasso di moltiplicazione del 39% e 34%, rispettivamente in ‘General Coletti’ e ‘Doctor Burnside’, e del 18% e 19% in ‘California’ e ‘Charles Cobb’. Successivamente, i germogli sono stati trasferiti su substrato di radicazione AR addizionato o meno di acido indolbutirrico (IBA) alle concentrazioni di 0,5 e 1 mg L-1, incluso e non in ‚-nanospugna 1:4. I dati di radicazione (dopo 11 mesi) non sono tuttavia ancora disponibili.

 Scarica l'articolo in formato pdf (solo per i soci)

Scarica l'articolo completo