Valutazione chimica e sensoriale degli oli di alcune varietà di olivo allevate in Puglia con il modello superintensivo

Camposeo S. [Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali, Università di Bari]
Vivaldi G.A. [Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali, Università di Bari]
Gallotta A. [Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali, Università di Bari]
Barbieri N. [Samer - Camera di Commercio di Bari]
Godini A. [Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali, Università di Bari]

Fino a ieri, il modello di olivicoltura superintensivo prevedeva l’impiego esclusivo di tre varietà, tutte estranee all’olivicoltura nazionale: Arbequina, Arbosana e Koroneiki. Noi ci attribuiamo il merito d’avere per primi introdotto e saggiato il comportamento di una quarta varietà, Urano®, frutto del miglioramento genetico italiano. Nel presente lavoro riportiamo i risultati della valutazione chimica e sensoriale degli oli di queste quattro varietà, allevate in un oliveto sperimentale superintensivo realizzato in provincia di Bari e raccolte con vendemmiatrice al terzo anno di impianto. Sebbene gli oli monovarietali estratti da queste varietà siano risultati possedere un tenore di polifenoli non elevato (tra 123 mg/kg di Arbequina e 187 mg/kg di Arbosana), essi hanno presentato un buon contenuto di acido oleico (intorno al 70%) e linoleico (intorno all’11%). Il Panel test ha attribuito agli oli di queste quattro varietà una mediana del fruttato, dell’amaro e del piccante che ne accertano le indubbie caratteristiche di olio extravergine di pregio.

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