Andamento naturale della cascola e topofisi in organi riproduttivi di olivo, cv Leccino

Fabbri A. [Dipartimento di Biologia Evolutiva e Funzionale, Sezione di Biologia Vegetale e Orto Botanico, Università di Parma]
Beghè D. [Dipartimento di Biologia Evolutiva e Funzionale, Sezione di Biologia Vegetale e Orto Botanico, Università di Parma]
Montali L. [Dipartimento di Biologia Evolutiva e Funzionale, Sezione di Biologia Vegetale e Orto Botanico, Università di Parma]
Silvanini A. [Dipartimento di Biologia Evolutiva e Funzionale, Sezione di Biologia Vegetale e Orto Botanico, Università di Parma]
Ganino T. [Dipartimento di Biologia Evolutiva e Funzionale, Sezione di Biologia Vegetale e Orto Botanico, Università di Parma]

Le prospettive di permanenza sull’albero dei singoli fiori e frutti in accrescimento sono sempre state un mistero, anche perché il numero di fiori che divengono frutti maturi è nell’olivo estremamente basso. Questa caratteristica della specie è sempre stata di ostacolo a qualunque ricerca di fisiologia e anatomia dell’abscissione, ricerche peraltro condotte in rare e isolate occasioni, e quasi sempre su organi trattati con cascolanti. Il progressivo affermarsi degli impianti superdensi e della raccolta meccanica delle olive rende primaria la necessità di conoscere in dettaglio il modello di crescita e maturazione dei frutti, nonché della loro attitudine ad abscindere. A tale scopo questa ricerca è stata condotta su piante di Leccino, per un periodo di due anni, per evidenziare quali influenze alcune condizioni dovute alla posizione del frutto sulla chioma possano avere sulle sue possibilità di allegare e persistere fino a completa maturità. I risultati della ricerca, oltre a fornire una documentazione sull’andamento della cascola naturale nell’ambiente considerato (collina emiliana) e per la cv oggetto della prova, evidenziano che gli effetti dovuti alla posizione si mantengono negli anni indipendentemente dall’abbondanza dell’allegagione. La dinamica della cascola invece risulta influenzata dall’annata (ambiente, carica o scarica di frutti), e dalla dimensione iniziale del frutto. Riguardo agli effetti della posizione sulla pianta, sono state riscontrate differenze relativamente all’esposizione del ramo, e soprattutto alla posizione del frutto sulla mignola.

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