Il giorno 09 giugno 2023 è venuto a mancare Attilio Sonnoli. Ricordare un amico fraterno è difficile, la perdita non può essere misurabile tanto è il vuoto che lascia. Molti sono gli aspetti positivi della sua vita e per non dimenticarlo merita ricordare alcuni di questi. - Vivaista olivicolo unico nel suo genere; sperimentatore coraggioso, il primo ad allevare l’olivo in vaso (1972) quando tutti i suoi colleghi pensavano fosse “matto”. - Collaboratore scientifico, tra gli altri, del prof. Franco Scaramuzzi (UNI Pisa e Firenze) su molteplici problematiche dell’olivo. - Ricercatore e sperimentatore a cui si devono vari brevetti su cultivar d’olivo; da molti anni studiava gli effetti di alcuni incroci per superare stress abiotici e biotici. I risultati, peraltro molto interessanti, non sono stati pubblicati. - Partecipava attivamente a convegni, in particolare dell’Accademia dell’Olivo e dell’Olio di cui era Accademico da lungo tempo e della Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana. La sua non era mai una presenza silenziosa ma sempre attiva, con domande e commenti che arricchivano le presentzioni dei Relatori. Ciò era una costante in pubblico come in privato, la sua curiosità era pari a qualsiasi Ricercatore e ogni problema doveva essere chiarito. Essenziale la sua partecipazione alla stesura della scheda completa descrittiva dell’olivo voluta dal Prof. Gianfrancesco Montedoro per l’Accademia. In conclusione, un vivaista “anomalo”, amico di tutti, disponibile a collaborare a qualsiasi ricerca proposta da Ricercatori dell’Università o del CNR. Attilio Sonnoli è un personaggio a cui l’olivicoltura deve molto. Purtroppo ci lascia senza aver potuto completare alcune iniziative intraprese, quali la storia del vivaismo e tutta la sua attività di ibridatore. Quanto qui brevemente descritto serve a ricordarlo nell’olivicoltura italiana, ma umanamente rimarrà una persona per sempre vicina ad amici e familiari. Ciao Attilio. Giorgio Bartolini