Commento della SOI sulla Legislazione per le piante prodotte con nuove tecniche genomiche

Nel luglio 2018 la Corte di Giustizia Europea ha equiparato le NBT-New Breeding Technologies (sostanzialmente cis-genesi e genome editing) agli OGM, obbligandole a sottostare alla legislazione sugli OGM, in contrasto con il precedente parere del panel di esperti scientifici che avevano basato il proprio giudizio sul fatto che le tecnologie del genome editing non comportano l’introduzione di DNA estraneo e pertanto non dovrebbero essere regolamentate in tal modo. Il panel di esperti raccomandava di valutare il prodotto delle trasformazioni e non le tecnologie. La SOI, che rappresenta la comunità tecnico scientifica di riferimento per l’ortoflorofrutticoltura Italiana, ribadisce che è necessario rivedere la legislazione corrente e far sì che le NBT siano stralciate da essa.

Il genome editing si limita a introdurre mutazioni in sequenze del DNA cancellando, se necessario, i nucleotidi – individuati fra i miliardi costituenti il genoma della pianta – responsabili di uno o più caratteri da eliminare; metodo, questo, alla stregua di una mutazione naturale e di cui quindi non resterà alcuna prova, come si trattasse di mutazione spontanea; questa, invece, indotta artificialmente con la metodologia CRISPR.

Si ritiene che le NGTs saranno fondamentali per cercare di raggiungere gli ambiziosi obiettivi delle politiche europee in materia di agricoltura. Le piccole e medie ditte sementiere e vivaistiche che costituiscono una realtà diffusa in molti paesi europei, e l´ortoflorofrutticoltura nel suo complesso, pongono in esse grandi speranze. I produttori (e i consumatori) europei potranno avere a disposizione genotipi produttivi che necessitano di meno interventi di difesa fitosanitaria e in grado di utilizzare al meglio le risorse limitate.

L'Unione Europea dovrebbe adeguarsi al parere di altri Paesi, tra cui USA, Canada, Argentina, Nuova Zelanda, Australia, Cina che hanno deciso che le tecnologie del genome editing che non comportano l’introduzione di DNA estraneo non devono essere regolamentate.

Firenze, 22 ottobre 2021
Prof. Massimo Tagliavini
Presidente della Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana
Firmato digitalmente