Valutazione in situ mediante un sensore di fluorescenza del contenuto di antociani nelle varietà Nero d’Avola, Shiraz e Teroldego presso il Gruppo Mezzacorona

Elisa Fierini [Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, Università di Firenze ]
Mauro Varner [Gruppo Mezzacorona, Mezzocorona (TN)]
Paolo Pangrazzi [Gruppo Mezzacorona, Mezzocorona (TN)]
Giovanni Agati [CNR Istituto di Fisica Applicata ‘N. Carrara’, Sesto Fiorentino (FI) ]

Un nuovo sensore portatile a fluorescenza per il monitoraggio non-distruttivo del contenuto in antociani (Ant) dell’uva direttamente in campo è stato valutato sulle cv Nero d’Avola, Shiraz e Teroldego. Una buona correlazione (r2 = 0,826) è stata trovata tra l’indice di Ant misurato con il metodo fluorimetrico (ANTH) ed il contenuto di Ant (g/kg) misurato su gli stessi campioni con tecniche standard distruttive. La variazione temporale di ANTH per le cv Nero d’Avola e Shiraz era in accordo con l’accumulo degli Ant fino alla vendemmia. Per la cv Nero d’Avola è stato valutato l’effetto di tre diversi regimi idrici. Il maggior contenuto di Ant alla raccolta (1,1 g/kg) è stato trovato per le piante che hanno subito un maggior stress idrico. Per la cv Teroldego, coltivato a pergola, ANTH presentava un’alta variabilità in base alla posizione dei grappoli sulla pianta: distale, mediana e inferiore. E’ stato possibile definire 3 classi per ANTH calcolato sui grappoli nella zona inferiore corrispondenti a 3 livelli di qualità delle parcelle: scarso, discreto, buono.

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