Analisi quali-quantitativa di antociani in uve Aglianico sottoposte a due diversi regimi irrigui

Adriano Sofo, Vitale Nuzzo, Antonio Scopa, Giuseppe Tataranni, Bartolomeo Dichio [Dipartimento Scienze Sistemi Colturali, Forestali e dell’Ambiente, Università della Basilicata, Potenza ]
Ettore Novellino [Dipartimento di Chimica Farmaceutica e Tossicologica, Università “Federico II” di Napoli ]
Mauro De Nisco [Dipartimento di Chimica Organica e Biochimica, Università “Federico II” di Napoli ]
Michele Manfra [Dipartimento di Chimica, Università della Basilicata, Potenza]

In un ambiente a clima caldo semi-arido del mezzogiorno d’Italia è stata valutata l’influenza di limitati volumi irrigui su alcune caratteristiche morfologiche e sulla composizione chimica dell’acino del vitigno Aglianico (clone VCR11)/1103 P allevato a cordone speronato. Su una parte del vigneto (1.500 m2), nel periodo post-allegagione-inizio invaiatura, è stata restituita il 100% dell’ETc (tesi irrigata), mentre su una pari superficie di vigneto non sono stati eseguiti interventi irrigui (tesi non irrigata). La restituzione di limitati volumi irrigui ha determinato un aumento della produzione e della dimensione dell’acino, con variazioni qualitative della composizione antocianica della buccia.

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